Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione
"Noi ci stiamo domandando non come fare un'architettura
che usi superficialmente l'informazione come comunicazione o narrazione -come
abbiamo visto si è già fatto nel corso degli anni Novanta- ma al contrario come
fare in modo che l'informazione diventi l'essenza stessa
dell'architettura"
Antonino Saggio, “Nuova soggettività. L'architettura tra
comunicazione e informazione”, 18 luglio 2004
“Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo
chiama farfalla.”
Lao Ze, “La via del Tao e della Virtù”, V secolo A.C.
“Nell’età post-industriale la “finitezza” di sempre, che ci
opprimeva e ci imponeva la sua legge, si infrange. A portata degli uomini si
trova finalmente la risorsa infinita, l’unica: l’informazione, la conoscenza, l’intelligenza.”
Jean-Jacques Servan-Schreiber, “Le Défi Mondial”, 1980
Dallo sganciamento del modello standardizzato, ricordiamo la frase di Henry Ford “ogni cliente può ottenere una Ford T colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero”, all’arrivo al modello personalizzato, fatto di una rete di interessi, la tecnologia ci ha sempre accompagnati, e ovviamente ha coinvolto sempre ogni campo della società umana e ovviamente anche nell’architettura questo ha avuto un riverbero importante. Dal 2004 ad oggi i progressi sono stati tanti e per avvicinarci un po’ alla risposta alla domanda contenuta nella citazione, si può sicuramente parlare di BIM (Building Information Modeling), ma le potenzialità di questo sistema sono ancora da esplorare.
Come dice la frase di Lao Ze l’evoluzione e il conseguente cambiamento sono connaturati nella natura umana, ci sarà sempre un momento in cui verrà un’intuizione che stravolgerà le carte in tavola, e allora si potrà parlare magari di "quinta ondata".
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